Libano
Lavori privi di umanità e dignità
(dedicato a tutte le donne che vivono ancora oggi in reclusione e schiavitù)
-Chi scrive e Ario sono la stessa persona-
Vedi questo hotel è il Saint George, negli anni ’60 e ’70, ospitava le star del jet set internazionale. Da Omar Sharif, pieno di gloria dopo “Il dottor Zhivago”, alla splendida Brigitte Bardot, e anche Peter O’Toole, in una pausa del film “Lawrence d’Arabia”, girato nella vicina Giordania, veniva qua a riposare. Fino agli anni ’80 ospitava re, prìncipi, emiri, sceicchi, presidenti, attori, attrici, registi, miliardari annoiati o in fuga da guai giudiziari, capi-mafia, ex criminali nazisti e famosi agenti segreti e un sacco di ricconi che venivano a fica. Qui si era rifugiato anche un giovanotto italiano, Felice Riva, che se le spassata alla grande. Dopo il disastroso fallimento dell’azienda di famiglia con trenta stabilimenti e 15.000 dipendenti a spasso . Ah! se sei un appassionato di calcio, il giovanotto fu presidente del Milan, lascio in un dissesto economico mica male. Poi arrivò Farina è la squadra finì in B.
Qui prima che scoppiasse la guerra civile, era un paese in pace, benessere diffuso, convivenza politica e religiosa, ma anche di dolce vita, di divertimento e di eccessi. Insomma una Svizzera con in più la bellezza del mare. Poi migliaia di Palestinesi furono cacciati dalla Giordania e ripararono, come profughi, nei quartieri di Sabra e Chatila. Nel 1982 questi due quartieri furono attaccati dai falangisti cristiano-maroniti fu una strage paurosa non risparmiò nessuno, donne, bambini, vecchi, mentre i soldati Israeliani voltavano la testa dall’altra parte… ma questa è tutta un’altra storia.
Questo raccontava Ario a Dario da poche ore a Beirut per lavoro. Passeggiavano sulla cornica, così è chiamato il lungo mare. Le strade della downtown sono popolatissime a ogni ora del giorno e della notte di giovani e di businessman in arrivo da ogni parte del mondo, che qui vengono per fare affari. C’è di tutto è di più: hotel, ristoranti, discoteche , night club, casinò e via dicendo.
Ad un tratto Dario disse a Ario:
< Sostiamo in quel bellissimo bar con terrazza. Ho sete>.
Conoscendo “la bestia” alto 1.90, fisico da atleta e ogni magnetici. Capì che sotto… sotto: gatta ci covava.
In effetti, tornò dal bar con un Whisky e coca e un succo di cedro per Ario, sedette con lo sguardo rivolto a una bellissima ragazza mulatta. Passarono pochi minuti si alzò e bicchiere in mano andò verso la ragazza. Avuto il benestare si sedette di fronte a lei…dieci minuti dopo rivolgendosi a Ario:
< Senti faccio un passeggiata sulla cornica>. Bene rispose, se non mi trovi qui ci vediamo in Hotel. Ario, era abituato a queste sortite di Dario. Loro due quando camminavano facevano l’articolo “il” e del resto era di una bellezza non riflessa. Ma gli voleva un sacco di bene. Stranamente. Passato circa un quarto d’ora : eccoli di ritorno.
Ario:< Vuoi un consiglio dove andare a scopare?>. Agitato:
< No, Ario dobbiamo parlare di una cosa tremenda>. Ario:
< Andiamo al nostro Hotel>.
Liya, era il nome della ragazza Etiope viveva a Parigi, sfilava in passarella per un atelier famoso. Sfilava solo quando i clienti andavano a fare acquisti.
In un buon Francese:
< Senta signor Ario>.
<Partiamo male, dammi del tu>:
<Mia sorella, tramite un agenzia del nostro Paese, ha trovato lavoro qui a Beirut, presso una famiglia straricca. Le ho mandato dei soldi per venire>. Scoppia a piangere:
<L’inferno, ha trovato, una padrona di casa -si chiamano come in Francia “Madama”- crudele. Dopo avergli fatto firmare un contratto “capestro” per cinque anni, deve lavorare per 18/19 ore al giorno e non può uscire di casa. In più la picchia e gli ha spento le cicce di sigarette sul braccio>.
Ario:<Come si chiama tua sorella?> :
<Nyala>:
< Ha il passaporto?>:
<Si, ma glie l’ha sequestrato la madama>:
<Come hai saputo di questa situazione?>:
<Mia mamma ha ricevuto un pezzo di carta, da un anonimo, di mia sorella che chiedeva aiuto>:
<Ti sei rivolta alle autorità Libanese e al Consolato Etiopico?>:
<Si, ma l’autorità Libanese mi hanno detto che sono contratti regolarissimi. E cosa vuoi il Consolato Etiopico non conta niente. Merdeeeeeee! In più sono qui con un Libanese conosciuto in Francia che diceva di avere amicizie altolocate e a preteso diecimila dollari. Ma è passato una settimana e continua a dire domani… domani. Ma passano i giorni e si fa sentire sempre meno>:
<Puoi rintracciarlo?>:
<Si>:
<Dario, pensaci tu, fagli sputare i diecimila dollari, ne avremo bisogno. Adesso lasciatemi andare a riposare. La notte porta consigli>.
La testa era in fermento e Ario non riusciva a dormire. Alle due di notte bussa alla porta di Dario, probabilmente anche lui insonne:
< Dimmi?>:
<Butta giù dal letto Khalid e portamelo qua>. Dopo una mezz’ora buona, erano tutti e tre seduti sul letto di Ario. Nel tragitto per l’Hotel, Dario aveva messo al corrente il libanese della situazione che volevamo affrontare. Lui molto timidamente disse che era contrario, non era nostro compito e si poteva compromettere il motivo per cui eravamo lì:
<Ario, Allah è grande. Da noi vige un sistema amministrativo chiamato “Kafala”* ed è applicato ai lavoratori stranieri e li lega in maniera indissolubile. L’impegno di lavoro e la residenza è presso la casa del datore, per tutta la durata del contratto. Quindi senza avere un liberatoria dal suo datore non può cambiare lavoro o tornare a casa. Il capo in questo caso è “la madama” ha il completo controllo sulla vita e le scelte del dipendente. Quindi, se “la madama” non vuole che la sua dipendente se ne vada, per la lavoratrice non c’è alternativa. Se riesce a fuggire non gli rimane che vivere illegalmente in Libano. Qui tutti quelli istruiti sanno le condizioni disumane di queste DONNE in maggioranza Etiope, ma ci sono tante che arrivano dal Pakistan, Bangladesh, ecc… sappiamo che alcune pur di fuggire dalle case si sono buttate giù da 5/10 metri. E si mormora che all’interno delle mura di case devono sopportare di tutto. Dalle sevizie, pugni, calci, allo stupro da parte degli uomini della famiglia. Tremendo. Ma noi non possiamo fare niente ci mettiamo contro le istituzioni e tu sai che non possiamo permettercelo>. Era il più saggio di noi.
Silenzio. Poi Dario, guarda, Ario, con aria supplichevole.
Ario:
<Si fa. Punto è basta>.
<Khalid abbiamo bisogno di una persona di fiducia>:
<Mio figlio ha solo 20 anni ma ha preso dal padre>:
<Ha la macchina?>:
<SI>:
<Domani mattina si piazza davanti alla casa, che Dario ti mostrerà e dalle otto di mattina fino alle 20 di sera non si muove, e la segue ovunque. Tra tre giorni ci aggiorna sui movimenti di Madama>.
Khalid:
<Poverino e mangiare?>:
<Cazzooo! Khalid mica muore per tre, quattro giorni. Di a tua moglie di preparargli due o tre Kebab. Si porta la stuoia per pregare… che poi Allah lo ricompenserà con un centone al giorno. È un’opera buona>. Ario si passa la mano sulla guancia, pensieroso, e si accarezza la barba incolta di qualche giorno:
<In un primo momento avevo pensato di passare i confini Siriani sia a sud che a nord. Però anche se trovassimo un “ben disposto” al confine Turco, sappiamo tutti e tre che la maggior parte sono inaffidabili. E poi fare partire le donne dall’aeroporto di Ankara o Istanbul con passaporti falsi, probabile, gli conterebbero tutti i peli del buco del culo. Impensabile anche che possono partire da un aeroporto Arabo o da Israele. No, impensabile. Khalid! ho sentito: che alcuni occidentali, facoltosi, in carcere qui per droga o truffe, pagando profumatamente i carcerieri riescono a fuggire e che poi vengono portati in occidente da pescherecci da alto mare. E così?>:
<Si è così, ne conosco più di uno>:
<Bene, aspettiamo il rapporto di…e poi escogiteremo un piano dettagliato per fare uscire Nyala dall’inferno… come si chiama tuo figlio? >:
<Tarik. Ammore mio>.
<Ah! Dario l’orario è ideale. Chiama Cristian a Bucarest e digli di tenersi pronto a partire. Di venire con la Chrysler con i vetri oscurati e tendine e un passaporto di quelli che lui sa. Digli anche di prelevare 30 mila dollari dalla cassa comune, che poi recupererà dai nostri stipendi>.
Tre giorni dopo. Tarik fece un rapporto dettagliato dei movimenti della Madama. Praticamente tutte le sere alle quattro di pomeriggio si faceva portare in centro. Scesa dalla macchina, risaliva la strada centralissima, con Nyala e un’altra donna di scorta: Aveva il rito del Tè di menta.
Ario, chiese a Tarik, che aspetto aveva l’altra donna. Gli rispose che aveva caratteristiche somatici Etiopiche. Imprecò:
<Nooo! Cazzo. Non possiamo lasciare l’altra con quella “Crudelia De Mon “ vediamo cosa fare>: Disse a Khalid:
<Fai venire il proprietario del peschereccio d’alto mare a un km. sul lungo mare a partire da sud. Io e Dario saremo seduti sulla spiaggia>.
Non si poteva che chiamarsi Mohammed.
<Allora Mohammed quale tragitto consigli per portare il “pacco” a destinazione?>:
<Non voglio correre rischi navigo solo nelle acque internazionali, giro alla larga da Cipro, perché la parte Turca sono figli di puttana, non potete sapere quanti imbarcazioni hanno sequestrato per poi chiedere denaro per il dissequestro>. Perciò. Chiede Ario?:
<Posso aggirare Cipro e consegnare il pacco a Creta>:
<Quanto vuoi?>:
<10.000 dollari a pacco>:
<20.000 dollari non ti sembrano un po’ tanti?>:
<Sono più di 1000 miglia marine e metà dell’importo se ne va per gasolio e personale>.
<Facciamo cosi. Ne avrai 25.000 mila se li porti sulla punta del Peloponneso a Kythira>:
<Troppo rischioso devo uscire dalle acque Internazionali…>:
<Facciamo 30.000 e non se ne parli più>:
<Va bene, però il pacco ve l’ho venite a prendere a 10 miglia marine da Kythira>:
<Dario dammi 15.000 dollari. Eccoti un acconto, il resto al rientro>:
<E ma…>:
<Prendere o lasciare e sappi che se fai qualche scherzo. Khalid sa dove cercarti e ti posso garantire dei brutti momenti>:
< Dove portiamo il pacco per imbarcarlo?>:
< A 20 km. a sud di Beirut in un povero villaggio di pescatori. Uno di loro, con la sua barca a remi, mi porterà il pacco a 500 metri dalla spiaggia. Khalid sai dov’è?>:
<Certo…maaah! Allah è grande. Ma sul tratto che porta alla spiaggia, circa 600/700 metri, rischiamo di arenarci>.
Silenzio di tombale.
Dario:<Affittiamo due Quad?>:
Ario:<Geniale. Khalid con tuo figlio li posteggiate in prossimità della strada. Poi date 50 dollari al pescatore che li tiene in custodia fino a quando arriva la macchina. Fate montare le donne e andate sulla spiaggia>.
Torniamo all’hotel a mangiare qualcosa.
Ario: <Allora ragazzi se la Crudelia De Mon ha il vizio del Tè difficilmente salterà l’appuntamento giornaliero. Dario? Cristian è già in strada?>:
<Si è sul territorio Turco>:
<Naturalmente, con un passaporto solo!>:
<Purtroppo si>:
<Dopo chiama Anka a Bucarest e digli prepararsi a partire; su nostra richiesta, per la Grecia e di portare un altro passaporto e poi gli daremo ulteriori istruzioni>:
Dario: <Cosa hai in mente Ario>:
<Dunque, Khalid, devi trovare 10 ragazzi e gli prometti 50 dollari a testa per inscenare, al tuo segnale, una rissa violenta, se le devono dare di santa ragione. Dopo andiamo a ispezionare la strada dove la madama si va lasciare dall’auto così decidiamo il luogo della rissa. Pensi di trovarli?>:
<Allah è grande. Per 50$... si pestano alla grande>:
<Tu ti piazzi in mezzo a loro e quando ci vedi dietro le tre donne, Dario, farà il gesto di spettinarsi i capelli con le due mani, dai il via alla rissa. Intanto Lya, (digli di vestirsi in modo che non attiri attenzione, Jeans, maglia larga e scarpe basse), arriva dalla parte opposta sullo stesso marciapiede, incontro alle donne e si fa riconoscere dalla sorella facendogli il gesto del silenzio. La madama impressionata dalle urla e dai pugni che volano nella rissa cercherà di tornare indietro. Le sarò dietro e non gli do il tempo di girarsi, inciamperò e nella caduta rotoleremo, assieme, per terra e gli sbatterò il viso contro l’asfalto in modo da fargli sanguinare il naso e la bocca. Lasciandola stordita per il tempo necessario per allontanarsi.
Lya, prende la sorella e tu, Dario, metti una mano sulla bocca della sconosciuta per non farla gridare. Ci penserà Nyala a calmarla. Subito dietro di voi ci sarà Cristian con la Chrysler. Entrate dalla portiere laterale che dà sul marciapiede e fate scivolare le due donne dentro il baule. Dario t’imbarchi pure tu sul peschereccio e ti porti il cannone. Questa gente, si potrebbero vendere le donne a un gruppo di pirati, per poi chiedere un riscatto, anche se è difficile visto che sono povere Etiope. Torni con Mohammed così lo liquidiamo. Ho bisogno di te per altro>.
Cristian arrivò il giorno dopo, andò a rapporto da Ario:
<Questo scotch nero, ti serve per far si che il numero otto delle targhe diventi il tre e l’uno il sette. Alle tre e mezzo, dopo avere preso Tarik, vi portate presso la casa della madama e quando la sua macchina parte, con molta cautela la segui. Con il pacco ti allontani, molto ma molto lentamente, come se niente fosse successo, non fare infrazioni fino a destinazione. Lasci il pacco e prosegui. Dopo un km. stacchi lo scotch e cerchi di uscire al più presto dal territorio Libanese>.
Il mattino seguente Khalid e Tarik portarono i Quad in posizione. Poi entrambi alle tre e mezzo erano nelle loro postazioni. Khalid pronto in mezzo ai ragazzi a dare il via alla rissa. Tarik con Cristian. Tutto andò alla perfezione. Ario, abbracciata la Crudelia De Mon con il braccio sinistro alla cintola e preso il collo con la mano destra, la sgambettò con il piede la destro. Finirono entrambi a terra, le fece picchiare violentemente il naso e la bocca contro asfalto, poi girandola a pancia per aria con il viso sanguinante e priva di sensi: cominciò a gridare in Inglese:
< I do not know what happened, she stopped suddenly and I swabbed it and we both ended up on the ground. I do not know… I do not know…>. La gente si assiepava intorno:
<Oh… la Madama. La Madama>.
Ario,con aria indifferente si allontanò. Chiamò Anka a Bucarest e gli disse di partire per la Grecia e di andare sulla punta del Peloponneso: A Kythira, di portare un passaporto e una macchina fotografica istantanea; di affittare un motoscafo con noleggiatore e di aspettare le coordinate da Dario per incontrare il peschereccio. Fare le foto e definiti i passaporti. Portare i pacchi ad Atene e imbarcarli su uno dei tanti volo giornalieri per Parigi. In caso di difficoltà di chiamarlo.
Era di buon mattino: lindo e frumos. Ario, guardava dal balcone della sua stanza, preoccupato, l’approssimarsi del sole e lo splendido incesto di Aurora con suo padre Cadmo. Quando squillò il telefono. Era Anka:
<Il pacco è arrivato a destinazione. Cristian e a Buca…>. La stessa sera arrivò anche Dario con Mohammed. Fu liquidato. Poi rimasti soli si diedero un dieci e un abbraccio fortissimo. E poi Dario:
<Vuoi ridere? Khalid aveva un occhio nero>.
<Entrambi 😂😂🤣🤣>.
<Sai Ario, Lya mi ha detto che se passo da Parigi me l’ha dà>. E Ario:
<Dario! vai affanculo. Vai a fare in culo>.
HS


Il sistema amministrativo “KEFALA” è applicato ancora Oggi.
PS: Sono passati 25 anni, ma le cose in Libano sono migliorate di pochissimo.
HOLMER SHERATAN
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