Mino D’Amato
FRAMMENTI DI VITA VISSUTA
UN TRIBUTO A MINO D’AMATO
L’altoparlante dell’aeroporto di Malpensa “gracchiava”:<< Ultima chiamata per il volo Milano-Bucarest. I signori Ario e Mino Damato sono pregati di recarsi immediatamente ai cancelli d’imbarco>>.
Arrivammo simultaneamente, di corsa, con il fiatone. Una macchina di servizio ci portò alla scaletta dell’aereo. Lui allungò la mano:<< sono Mino D’Amato>>. Lo so, risposi:<<Ti conosco televisivamente. Mi chiamo Holmer Sheratan >>. Salita la scaletta mi disse:<<C’è una fila libera mettiamoci vicini>>. Poi più avanti con il proseguo della chiacchierata capii il perché voleva stare vicino a un demerito sconosciuto.
Facciamo un passo indietro.
A fine anni ’80 alcune casa farmaceutiche Francesi ma anche di altri stati immisero sul mercato alcuni flaconi di sangue presi da individui ad alto rischio (es. carcerati, tossicodipendenti, persone con comportamenti sessuali a rischio, etc.) e di conseguenza infettarono molte migliaia di persone in tutto il mondo con i virus AIDS delle epatite C. La Romania si ritrovò con un bel numero di bambini malati. Mino per assistere questi bambini costituì la “ Fundatia Copii în situații de urgență” – Fondazione bambini in emergenza-. Questi bambini erano abbandonati nell’ospedale di Victor Babes di Bucarest. Per qualche anno spedì aiuti umanitari sotto forma di cibo e denaro, che però non giungevano mai a destinazione perché rivenduti dal personale locale. Allora prese in mano la situazione personalmente.
Mino mi disse: che la prima volta che vide gli occhi di Andreea su un rotocalco, immediatamente, capì che aveva bisogno di aiuto insieme a tutti i bimbi che vivevano in un ospedale fatiscente. Quando arrivò a Bucarest, fu un colpo di fulmine. Andreea era sola al mondo i genitori erano morti di AIDS, non parlava, non camminava. Andreea, comunicava solo con dei dolcissimi occhi. L’adotto immediatamente, l’ha portò a Roma, facendogli vivere una magia, per gli anni che gli restavano di vita. Amandola al di sopra dell’immaginabile. Si preoccupò di farsi dare un’ala di quell’enorme agglomerato di cemento che era il Babes e l’affido di tutti i bimbi presenti e con il tempo accettava chi si presentava e chiedeva aiuto… L’arredò con mobili, lettini, cucina di prima qualità. Esternamente, curò il verde e mise tutta una serie di giochi: l’altalena scivoli, torri, ecc…ecc… Coinvolgeva un sacco di giovani volontari. Più che altro: medici generici, pediatri, psicologi, infermiere, cuochi e tutto il personale necessario. Aveva un assistente Romena efficientissima. Mi menzionò, elogiando, Valeria Marini, che si dava da fare presso gli artisti e imprenditori per finanziamenti, merci e materiali didattici e tutto il necessario a una comune di bambini, e chi c’è l’aveva ancora: la mamma. Altri finanziamenti -non molti- arrivavano dalla Comunità Europea.
L’aereo decollo con qualche minuto di ritardo per colpa di chi? Potete immaginarlo. Mino mi diede immediatamente del “tu” senza problemi ricambiai. Mi chiese:<< Di cosa ti occupi? >>. Vide il mio imbarazzo
perché balbettai qualcosa. E lui:<<Scappi dall’Italia per problemi con la legge?>>. Sorrisi e lì per lì :<< No mi occupo di detergenti per la cura delle case>>. Non mi credette. Colse la palla al balzo:<<Ne avremmo un estremo bisogno>>. Capii perché si sedette vicino a me , adesso, l’obiettivo era chiaro. Probabilmente, nei suoi frequentissimi viaggi da Milano a Bucarest e viceversa lui era sempre a lavoro. Conoscere delle persone che potessero contribuire alla causa.
Dalla caduta del “Muro di Berlino” e di tutti i paesi satelliti dell’Unione Sovietica. In Romania arrivò di tutto. Immediatamente, le organizzazioni criminali, tutte senza distinzione:
- <<Mafia Siciliana, ‘ndrangheta, camorra, sacra corona unita, pure qualche personaggio della magliana. Delinquenza comune a fare truffe.
- Poi uomini che rimorchiate dalle ragazze Romene, che appena dopo la caduta del muro , arrivarono a flotte nei night club di tutta Italia e svizzera. Facevano perdere la testa ai professionisti e ritornavano per farsi comprare la casa e aprire qualche attività;
- Non poteva mancare il week-end a scopi sessuali. Quando mi capitava di prendere l’aereo delle 18.30 del Venerdì assistetti dal manuale “ora ti faccio una strage di fica”. Gruppi di uomini per lo più sposati e benestanti: notai, avvocati, commercialisti, imprenditori, medici, bifolchi ecc… tutti presi dalla foga della “patata”. A volte accompagnati dalle mogli all’aeroporto. Dopo il bacio del commiato. Sentivi dire:<<Cara… domani e dopo abbiamo il convegno, comunque ogni sera ti telefono>>. Appena dentro, dopo il check in, tutti al duty free a comperare jeans, collant, parmigiano reggiano. In quei momenti di “fame di denaro” tutto era ben accetto da alcune ragazze Rumene. Ma a maggioranza, piuttosto morivano di fame. Se la tenevano ben stretta.
- L’ultima categoria, la peggiore in assoluto, arrivavano per approfittare dei minori. I pedofili e i depravati (Ma questa è tutta un’altra storia. Se non mi sono rotto di Facebook , scriverò un post). <<Ti mando un po’ di scatole miste di detergente, hai richieste specifiche?>>. Domandai.
<<No un po’ di tutto>>.
<< senti Mino, se hai bisogno conosco gente in posizioni importanti in questa città. Non fai che chiamarmi>>.
<<Ti ringrazio quando pensi di venirmi a trovare?>>.
<< A breve sono curioso di vedere cosa hai messo in piedi>>.
Era il 1996 i telefonini cellulari, erano ancora nella testa degli scienziati. Si parlava che in America e qualche riccone italiano avessero dei portabili grandi come una batteria delle macchine con cornetta.
Ci scambiammo i numeri di telefono fissi e ci dividemmo. Il giorno dopo mandai il primo camioncino zeppo di detergenti. E poi ogni tre mesi.
Fuori dai cancelli ci salutammo.
Un paio di settimane dopo telefonai alla sua segretaria che mi disse che Mino sarebbe arrivato a giorni e si fermava un po’ di tempo.
Presi il taxi, entrai all’ospedale e chiesi informazioni sulla fondazione. Un ragazzotto bendisposto (anche per la mancia) mi accompagnò e mi indicò la porta degli uffici.
Sarò stato a un 5 metri dall’entrata quando sentii, urla imperiose. Era Mino: << Fate le valigie è fuori di quaaa! Via! Viaaa!. Siete venute per dare una mano per queste povere anime. E invece, oltre che mangiare, bere, dormire a sbaffo vi interessa solo convertire al cristianesimo i loro genitori. Cazzooo! non avete capito che qui siamo in un paese al 98% Ortodosso. E se lo vengono a sapere i Pope e la politica mi cacciano domani mattinaaa!. Entro 5 minuti dovete essere fuori di qui se no vi caccio a pedate nel culo>>.
Immediatamente dopo, vedo uscire defilate tre suore spaventate.
Ci salutammo, mi ringraziò per i detergenti e ci lasciammo con la promessa che la prossima volta saremmo andati insieme a mangiare in un locale dove facevano solo “Ciorbe”.
Ebbi un incarico di una certa importanza e stetti fuori dalla Romania tre settimane. Ogni contatto era interdetto. Al mio rientro a Bucarest, i colleghi mi dissero che era un paio di giorni che Mino chiamava Insistentemente:
<<Holmer, andiamo a mangiare una ciorba. Ho bisogno di parlarti >>.
Una stretta di mano e venne al dunque:
<<Le maledette multinazionali del farmaco, sembra che hanno avuto l’appoggio del Primo Ministro e del Ministro della sanità per fare esperimenti sui miei bimbi. Molto velatamente, probabilmente, non voglio ritrovarsi a dare una spiegazione, hanno cominciato a dire che forse serve l’ala dell’ospedale per nuovi padiglioni. Bene, gli ho detto il tempo materiale di trovare una sistemazione e ce ne andiamo. La risposta è stata che i bambini non possono essere toccati ma devono rimanere. Troveranno una sistemazione>>.
Mi si arricciarono le budella:<Bastardi è chiaro che gli servono come cavie>>.
<< Mi avevi detto che avevi delle conoscenze importanti. Conosci qualche pezzo grosso al Tribunale?>>.
<<Certo c’è ne uno con cui ho collaborato. Cosa hai bisogno?>>.
<<Ho parlato con un paio di esperti di diritto romeno, l’unica via è preparare un documento con l’autorizzazione a spostare i bambini e farla firmare al capo in pectore del Ministero della sanità>>.
<<Mi metto in moto>>.
<<Anch’io mi sto muovendo, ma devo andare con cautela c’è di mezzo la politica e i tradimenti sono all’ordine del giorno. Ti prego, fai presto: abbiamo pochissimo tempo>>.
Chiamai il “Procurorul Republicii”:
<<Ho bisogno di te. È urgente >>.
<<Ti aspetto alle 20.00 a casa>>.
Arrivai in anticipo e spiegai i fatti. Lui e la moglie rimasero senza parole.
E, poi, mi disse:
<<Per mezzanotte ti preparo un documento senza appello. Più di questo non posso fare. Dev’essere redatto da un avvocato e farlo firmare al Direttore Generale della Sanità. Nella mia posizione non posso intervenire>>.
In quel frangente i neuroni andavano a mille a strolicare. Un paio d’anni prima conobbi e ebbi una relazione con Aida. Una ragazza, che nonostante la giovane età era una forza della natura. Laureata in farmacia. Uscita dal comunismo, nei suoi occhi c’erano solo i Dollari… Dollari tutt’al più Marchi Tedeschi. Viveva solo per raggiungere la ricchezza. Voleva tutto ciò che di materiale esistesse. Aveva sofferto troppo il regime. Conosceva l’inglese cose se fosse la sua madre lingua. E cosa si va a inventare? Tutte le case farmaceutiche volevano entrare sul mercato Rumeno. Ma per potere accedere dovevano presentare domanda per ogni singolo prodotto e preparare il “bugiardino in lingua madre.”. Aida si era specializzata e in pochi anni Lavorava già per una decina di case. Tutte le più grandi. In un mio ritorno in Italia venne con me per andare alla farmaceutica Menarini. La chiamai invitandola a pranzo per il giorno dopo:<<Aspettami sotto il ministero. Ti posso dedicare massimo mezz’ora>>. L’aspettai su una panchina mi diede un bacio e :<Ricordati ti amo ancora>>. Mi mise ko.<<Bimba ho bisogno di te>>. <<Dimmi!>>.Spiegai il tutto nei dettagli:<< Non ti preoccupare tutti i giorni sono dentro al Ministero e sono culo e camicia con il sottosegretario del Ministro. Prendo, oggi stesso, un appuntamento per il tuo amico>>. Si avvio, ma si girò e <<Amore infedele… ci vogliono qualche migliaio di Dollari. Sai come funziona…nooo!>>. <<Quanto vuoi?>>. <<Non ti preoccupare ci penso io, poi ci portiamo a pari>>. Il giorno dopo Mino andò dal capo in pectore del ministero, che gli firmo, orgoglioso, il documento>>. Fu l’apoteosi della gioia. Mino, qualche mese prima, da bestia istintiva che era, aveva già anticipato qualsiasi dei mostri in cerca affannosa dello”sterco del diavolo. Avuto il sentore che prima o poi l’avrebbero sfrattato : comperò una complesso di ruderi e case in stato di abbandono a Singureni a 40 km. dalla Capitale Bucuresti. E con gli aiuti, si stava portando avanti con i lavori. Quando andai la prima volta già diversi padiglioni, abitazioni e luoghi di svago erano a buon punto. Il giorno dopo “la gioia immensa” mi chiama e mi dice:<<Holmer il sottosegretario del Ministro mi ha chiamato ”piangendo” e chiedendomi di restituire il documento firmato perché non a norma. Gli ho detto che se l’ho potevano scordare>>. Rammaricato:<<Mi spiace per Aida, mi ha chiamato anche lei disperata. Ma per riavere questo pezzo di carta devono passare sul mio corpo>>. E ci sarebbero passato sul suo corpo anche 2/3 volte. Era da pochi anni che la Romania era uscita dall’influenza Sovietica e i servizi segreti erano ancora efficientissimi. Nella storia ci sono pagine Nere e pagine Bianche. Il Male e il Bene. Le pagine nere sono tantissime a raccontarci un passato fatto di guerre, di potere, di crudeltà, di caccia alle streghe, di inquisizioni, di rivoluzioni e perlopiù scritti dai vincitori. Come più gli aggrada. Le pagine bianche scritte, sono poche e vanno spesso nel dimenticatoio molto velocemente. Alla folle piace il “sangue”- tranne per i martiri cristiani- Sta di fatto che un inaspettata pagina bianca si poteva scrivere. L’allora Presidente Della Repubblica: Oscar Luigi Scalfaro e la sua immancabile figlia, sarebbero arrivati , in visita ufficiale, in Romania a giorni. Mino lo incontro:<< Bisogna salvare i bambini>>.
Nel giorno dell’incontro tra i due Presidenti di Stato. Il Presidente Scalfaro parlo davanti alle telecamere rimarcando il fatto che L’Italia avrebbe aiuto la Romania in tutti i modi ma a patto del rispetto dei” Diritti Umani”, rispetto innanzitutto, per i bambini. Sappiamo disse: <<Che avete diversi bambini affetti da AIDS e che un nostro illustre uomo li sta aiutando>>. E poi… gli anziani, i pensionati e tutto quello che era un discorso scontato.
Mino, poi, mi disse: che il Presidente nell’incontro riservato ribadì al presidente Rumeno dei bambini al Babes.
Non ebbe più problemi. In tempi record sposto tutti i suoi bimbi nel Villaggio di Sangureni.
L’ultima volta che lo vidi è stato proprio nel Villaggio di Sangureni. Era appena morta Andreea. Due occhi spenti, dipinti di scuro, in un viso di colpo dimagrito. Tra noi non ci furono parole. Mi prese sottobraccio e mi porto, orgoglioso, a fare un giro per tutto il villaggio:<< Siamo a buon punto>>.
Le nostre strade non si rincontrarono più.
Lo seguivo da lontano nelle sue scorribande politiche.
Il 16 Luglio 2010 seppi della sua morte. Dolore.
Di lui parla il “curriculum vitae” che non lascia dubbi.
Un uomo tutto di un pezzo: coraggioso, duro, metodico, calcolatore. Tutto concentrato sull’obiettivo: Ottenere il massimo per “ I BIMBI E GLI ULTIMI”.
Un orso con un cuore gigantesco e un’anima gentile.
UN GRANDE, UN GRANDISSIMO, CHE DICO… UN IMMENSO UOMO.
Grazie Mino. Ti porterò per sempre nei mie pensieri.
HS
Stavo pensando che ogni tanto arrivano consigli inaspettati: "Amo i Martini, ma due al massimo. Tre, e sono sotto il tavolo. Quattro, e sono sotto il cameriere."
Dorothy Parker


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